Haywood Sarah - 2018 - La felicità del cactus by Haywood Sarah

autore:Haywood Sarah [Haywood Sarah]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858832424
Google: Q8RdDwAAQBAJ
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2018-06-12T22:00:00+00:00

Dicembre

15.

Trovo incredibile che siano già passati sei mesi da quando uno spermatozoo si è accidentalmente imbattuto in un ovulo scatenando un inesorabile processo di divisione cellulare. Mi sembra ieri che il bastoncino di plastica ha emesso il suo scioccante verdetto. Per altri aspetti, invece, pare siano passati interi decenni. Quando ho fatto il test di gravidanza, mia madre era viva e stava (abbastanza) bene, e c’era una casa a Birmingham in cui potevo tornare ogni volta che ne avevo voglia. Ora sono orfana, sradicata, e vado alla deriva senza nessuna àncora. No, ritiro l’ultima parte. Non so perché nella mia mente prendano forma pensieri simili. Come ben sapete, sono una persona forte e ho sempre tenuto le redini del mio destino. Tutti possiamo decidere come definire noi stessi: io mi definisco una donna autonoma e piena di risorse. Ciò che mi manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla mia ricca vita interiore, infinitamente più stabile e sicura.

Purtroppo però, non riesco a evitare qualche fitta di rimorso al pensiero che mia madre non ha mai saputo che ero incinta. Mi chiedo cosa avrebbe detto. Sarebbe stata sconvolta? Preoccupata? O contenta? Difficile immaginare una sua reazione. Di solito accoglieva i miei successi con tiepida e disinteressata approvazione, e gli insuccessi con un altrettanto tiepido e disinteressato dispiacere. Era chiaro che desiderava solo il meglio per me. Ma desiderava il meglio anche per il ragazzo dei giornali e per la commessa del negozio di alimentari. Ogni minimo successo di Edward, invece, era fonte di immensa gioia e motivo di celebrazione, mentre i suoi fallimenti (regolari e prevedibili) suscitavano compassione o angoscia. Mio padre probabilmente sarebbe stato felice della mia gravidanza, almeno finché non si fosse dovuto relazionare con il bambino. Il suo atteggiamento nei confronti miei e di Edward – quando era sobrio – era di apparente soddisfazione per aver generato della prole, mista al fastidio di dover avere a che fare con noi. Quando era ubriaco, la soddisfazione si trasformava in euforia e il fastidio in un risentimento cocente, a dire il vero diretto soprattutto a Edward.

Mentre scrivevo la mia breve lista di biglietti e regali di Natale da comprare, Kate tornò a disturbare la mia quiete. Aveva preso l’abitudine di bussare alla mia porta ogni volta che le pareva, in particolare per condividere le frustrazioni legate alla crisi coniugale. Mi raccontava che spesso Alex chiedeva di vedere i bambini nel momento meno opportuno, mentre quando c’era bisogno di lui accampava scuse di lavoro e non era mai disponibile. A volte trattava Kate come se fossero vecchi amici, altre come se fosse la sua nemesi. Le ho detto e ripetuto di cambiare serratura e numero di telefono e dimenticarsi di aver mai avuto un marito, ma la sua risposta era sempre la stessa: “Oh Susan, la fai facile tu”. Ero molto sollevata che il ruolo di Richard nella vita del bambino sarebbe stato definito nel dettaglio ben prima del parto. Mi sarei risparmiata inutili nervosismi e perdite di tempo.

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